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Troeltsch, Ernst.

Filosofo tedesco. Libero docente di Teologia a Gottinga (1891), quindi professore incaricato a Bonn (1892), nel 1894 fu nominato professore ordinario a Heidelberg, dove dal 1910 ebbe la cattedra di Filosofia. Dal 1915 fino alla morte insegnò Filosofia a Berlino. La sua riflessione su temi religiosi è contenuta nelle due opere L'assolutezza del Cristianesimo e la storia della religione (1901) e Psicologia e gnoseologia nella scienza della religione (1905), in cui T. sostiene che il Cristianesimo è un fenomeno storicamente condizionato, ma ciò autorizza a ridurre il problema religioso a pura manifestazione psicologica dell'individuo e della collettività. L'influenza di M. Weber spostò i suoi interessi verso temi sociologici; in Il significato del Protestantesimo nel mondo moderno (1906) sostenne la specificità del Protestantesimo e la sua fecondità per la religiosità moderna, mentre in Le dottrine sociali delle chiese e dei gruppi cristiani cercò di individuare nel Socialismo la caratteristica etica del Cristianesimo. L'ultima parte della sua vita fu, invece, incentrata su questioni di filosofia della storia; la sua opera maggiore resta Lo storicismo e i suoi problemi (1922), in cui T. spiega la necessità di un superamento dello Storicismo; egli, infatti, se da un lato riprende la dialettica hegeliana quale strumento capace di cogliere il dinamismo interno della storia, dall'altro evita di ricondurre l'individuo a mero momento del Logos universale, facendo, anzi, della coscienza individuale ciò che dà sostanza agli istituti etici che giungono a esistenza (Aunstetten, Augusta 1865 - Berlino 1923).